
Cenni ampelografici e storia
Vitigno a bacca rossa dalla foglia generalmente trilobata, grappolo medio di forma cilindrica in genere spargolo, poco alato con un’elevata vigoria e un’epoca di maturazione medio precoce.
Il Freisa è un vitigno rustico, tradizionale del Monferrato settentrionale ma presente in tutte le province vitivinicole del Piemonte ben adattandosi sia a terreni di tipo argilloso che marnoso purché esposti al sole, riparati dai venti e di media altitudine, mai sopra i 400 m s.l.m e soprattutto non aridi poiché il vitigno soffre la siccità, mentre resiste alla muffa per via dell’acino piccolo e dalla buccia spessa ricca di pruina dal colore nero-bluastro. Molta buccia e poca polpa, il che significa grande concentrazione in colore, aromaticità e nei tannini ben avvertibili, che ne fanno un vino di grande personalità.
Il Freisa è uno dei vitigni piemontesi più importanti e più antichi che per un lungo periodo è stato diffusamente coltivato anche in altre aree dell’Italia settentrionale come la Lombardia e il Veneto. Gli studi di genetica più recenti hanno rivelato che è imparentato strettamente con il Nebbiolo, infatti la foglia è molto simile anche se più piccola.
Nel Monferrato la Freisa viene tradizionalmente vinificata in diversi modi. In purezza si possono ottenere sia vini vivaci, talora abboccati e giovani, in cui prevale il profumo fruttato dei lamponi e dei frutti di bosco, sia vini fermi di pronta beva o sottoposti ad un moderato affinamento. In assemblaggio, la buona dotazione di colore e di tannini rende l’uva adatta al taglio, in piccola proporzione, di Grignolino e di Barbera.
Il Freisa è oggi coltivato soprattutto in Piemonte in particolare nelle aree intorno ad Asti, Casale Monferrato, Chieri, Alba e, in piccola quantità, nelle colline del pinerolese.