Lilàn

Monferrato Freisa DOC

Monferrato Freisa DOC Lilàn

Maurizio Galimberti • 2006

È la riscoperta delle nostre origini: nome infantile dell’uva in monferrino e nome della nostra Freisa che di questa terra tutte le suggestioni conserva.

TIPOLOGIA: vino rosso secco.

VARIETÀ: Freisa.

ZONA DI PRODUZIONE: nei nostri vigneti in Monferrato

NOTE SENSORIALI: rosso rubino vivo, profumo delicato di ribes nero, lampone e viola. Il sapore è fresco, pieno, con tenue retrogusto amarognolo e lievemente tannico, di buon corpo. Vino adatto ad un moderato invecchiamento: 4-5 anni.

ABBINAMENTI: vino a tutto pasto, perfetto con antipasti, primi piatti, carni bianche e rosse, formaggi di media stagionatura.

FORMATO: 0,75L

Freisa: storia e curiosità

Il Freisa è uno dei più importanti e antichi vitigni del Piemonte dove è diffuso un po’ ovunque con una presenza più marcata nel Monferrato casalese e astigiano, nel Chierese e nell’Albese.

Fuori dalla regione se ne trovano piccole coltivazioni in Lombardia, Veneto, oltre che in Argentina e California, dove fu portato da immigrati italiani. 5 Doc per 5 diverse sfumature di colore anche nel bicchiere: Freisa d’Asti, Freisa di Chieri, Monferrato Freisa, Langhe Freisa, Colli Tortonesi Freisa.

Un vino dalla personalità forte, dal profilo olfattivo fruttato e dal sapore asciutto caratterizzato da un’acidità interessante e una trama tannica evidente. La prima menzione scritta del Freisa risale al 1517 in un tariffario doganale del comune di Pancalieri, a sud di Torino. Nel documento, dove si legge “carrate et somate Fresearum”, si evince il suo esser uva di pregio, pagata il doppio di una varietà comune.

Nel 1798, nell’Istruzione pubblicata sul Calendario Georgico della Società Agraria di Torino, il conte Nuvolone classifica questa varietà “tra le uve nere di prima qualità”.

La nobiltà del Freisa trova ulteriore conferma nelle successive ricerche di Anna Schneider e Vincenzo Gerbi che, da analisi genetiche, hanno scoperto una parentela di primo grado con il Nebbiolo. Legame che, assieme a quello con il Monferrato, traspariva già dai sinonimi con cui la Freisa era nota: Spannina, Spanna Monferrina o anche Monferrina o Monfrà, evidente richiamo al territorio d’origine.

Il vino, si sa, è una sintesi di territorio, uomini ed empirismo: il cosiddetto terroir. E il Freisa è un vitigno incredibilmente sensibile al terroir dove cresce e alle condizioni ambientali.

Tratti di rusticità, vigoria, resistenza alle malattie crittogamiche e agli agenti atmosferici, uniti ad abbondanti polifenoli e a un buon corredo di antociani, lo rendono adatto a una vasta tipologia di terreni e di stili di vinificazione. Ecco il perché di vini incredibilmente differenti: frizzanti e di pronta beva, rosati intensi, grandi rossi da invecchiamento dall’estratto notevole, spumanti e vendemmie tardive da abbinare ai dolci.

Il vino sa di lampone, frutti di bosco, rosa appassita, frutti rossi macerati e vaniglia; le versioni invecchiate hanno grande eleganza e complessità, sono tanniche e con una notevole acidità.
A tavola, se fermo, il Freisa accompagna carni rosse, bolliti, arrosti, selvaggina e formaggi molto stagionati. Se vivace, invece, è più fresco e ben si sposa con salumi, primi piatti e secondi a base di carne bianca.