
La produzione vinicola in Piemonte ha le sue origini più di 2000 anni fa ed è caratterizzata, in un ambito territoriale relativamente ristretto, da una notevole varietà di produzioni di qualità riconosciuta a livello internazionale.
Questa lunga produzione di viticoltura ha prodotto un paesaggio culturale di eccezionale bellezza, che riflette le trasformazioni e le evoluzioni sociali, tecnologiche ed economiche legate alla coltura vitivinicola e ad una vera e propria “cultura del vino” profondamente radicata nella comunità.
Il territorio piemontese è stato il protagonista indiscusso del cammino percorso dalla vitivinicoltura italiana verso la qualità e l’eccellenza così come dell’evoluzione della legislazione italiana per la protezione della produzione vitivinicola. Il Piemonte è stata una delle prime regioni a dotarsi di una legislazione in tal senso.
Il paesaggio agrario piemontese, pertanto, si contraddistingue per un’estensione vitivinicola quantitativamente e qualitativamente unica nel panorama mondiale, in relazione all’eccezionale varietà ed originalità di vitigni autoctoni e di produzioni enologiche di eccellenza, tra queste le DOC e DOCG del Barolo, Barbaresco, Asti Moscato, Grignolino, Barbera, Freisa, Dolcetto, Malvasia, Arneis.
Ciò è il risultato di un complesso insieme di valori tramandatisi nel corso del tempo, riconducibili in particolare al lavoro congiunto dell’opera prolungata dell’uomo su un contesto naturale dotato di caratteristiche uniche, contraddistinto da terreni di origine marina che, erosi dai corsi d’acqua, hanno dato origine ad una vasta area di rilievi collinari.
Borghi, nuclei rurali, cascine, castelli, abbazie, rappresentano, con la modellazione a vigneto delle colline e con le cantine, importanti testimonianze della storia sociale di questa regione ed il contributo che questa terra ha dato alla viticoltura mondiale.
L’economia, il paesaggio, la cultura trovano qui una mirabile espressione di sintesi che anticipa le più recenti teorie di uso sostenibile del territorio: gli abitanti di queste aree hanno costantemente adattato le loro case, gli insediamenti, le aziende alle esigenze poste da un lato dai processi produttivi e, dall’altro, dall’ambiente, pensando allo sfruttamento, ma anche la conservazione, di risorse preziose come il suolo, il clima e l’acqua.